Dai voce al tuo dolore altrimenti il tuo cuore si spezza
"William Shakespeare"
Il compito che mi sono dato per praticare la psicoterapia (prendermi cura della persona che ho di fronte) è quello di comprendere a fondo la condizione umana, ma non dall’esterno come un asettico osservatore, ma come attore attivo sulla stessa scena.
Per questo motivo nella mia formazione ho seguito il dettato di fare il paziente più a lungo e più a fondo di coloro che soffrendo mi avrebbero chiesto aiuto.
Non considero le sofferenze di coloro che varcano la porta del mio studio come patologie (questo è utile in campo medico) ma come tentativi non efficaci di curarsi ferite (autoterapie) nel raggiungere obiettivi sani e piacevoli di vita ovvero: riuscire nel lavoro, avere una buona relazione affettiva, avere relazioni soddisfacenti con altri ed essere in buona salute.
Inoltre reputo importante individuare le risorse di sopravvivenza e i talenti che nella sofferenza si sono sviluppati, per renderli creativi e utili.
Ho iniziato l'attività clinica dopo i quarant’anni, prima ho esercitato come psicologo dell'organizzazione in contesti internazionali,
Effettuo la Consulenza al Ruolo, come supporto a coloro che sostenendo ruoli di gestione di uomini e problemi soffrono di stress, devono reggere stress e processi decisionali complessi.
Utilizzo l'umorismo come modalità espressiva.
AVVERSITÀ:
Quando la vita ci mette di fronte a prove/ostacoli per cui non si è ancora preparati ad affrontarli.
Quali ostacoli ci sono stati nella mia vita che hanno generato sofferenza ? Cosa è successo nel mio passato? Cosa è successo quando ero bambino e dunque più fragile? Avere queste informazioni è indispensabile per comprendere le ferite inferte. Non occorre che qualcuno ci faccia del male come nel caso di abusi ma che la vita ci faccia sperimentare avversità: una mamma ammalata, depressa, un genitore che si separa o muore ,un cambiamento di condizione economica, oppure muore una figura di accudimento in genere un nonno ecc.
Ciò che ci succede da bambini, quando il cervello non si è ancora sviluppato, ci segna profondamente, ci facciamo convinzioni su di noi, sugli altri e sul mondo. Convinzioni spesso errate che diventano autosabotanti, dunque ostacoli al raggiungimento di obiettivi sani e piacevoli di vita.
ANSIA:
Uno stato di disagio che invade tutta la persona, una sofferenza senza indicazioni.
In realtà il termine più preciso è ANGOSCIA.
È un segnale importante che dice che occorre fare dei cambiamenti di vita e che non bastano gli psicofarmaci.
ATTACCO DI PANICO:
Spesso confuso con forte ansia è la sensazione bruttissima di dover morire, accompagnato da vertigini, tachicardia, sudorazione etc, ha radici in traumi, in responsabilità eccessive e nel perfezionismo.
BRUXISMO:
Digrignare i denti di notte, ovvero la rabbia repressa di giorno si libera di notte, imparare dunque a utilizzare bene quella energia chiamata rabbia.
CONVINZIONI:
Sono sbagliato, sono cattivo, sono inadeguato, sono sotto attacco, sono adeguato, sono in sintonia con la vita, producono emozioni disfunzionali o sane e risposte corporee di tensione o rilassatezza.
DISAGI:
Nel quotidiano, ad esempio la difficoltà a parlare in pubblico.
Carolina è agitata assai quando deve preparare una conferenza.
La conferenza va sempre bene poi, ma ogni volta si ripresenta.
Sentirsi gli occhi addosso è da riferirsi a una “sgridata”davanti a tutti da bambina.
Trovato e ricordato l'episodio che nella memoria è registrato come disturbante e una volta liberatolo da convinzioni negative, emozioni e vissuti corporei fa scomparire il disagio.
FERITE:
Le più comuni sono umiliazione e abbandono.
GIOIA:
Molte persone che incontrato temevano di provarla, di viverla perché erano convinte che sarebbe arrivato qualcosa di brutto, la contentezza è la miglior forma di energia che abbiamo a disposizione.
PARTNER, FIDANZATI:
“ho un'abilità incredibile a scegliere le persone sbagliate”, dice Lorella.
A questo si può rimediare con del lavoro su di sé.
PAURA:
È una risposta adattiva funzionale alla sopravvivenza, quando avvertiamo pericolo è energia utile per scappare, a non confondere con l'ansia.
PERDITA DI PERSONE CARE:
La perdita di persone care con cui si sono creati legami affettivi, crea un dolore profondo che ha bisogno di supporto per essere rielaborato.
RABBIA (gestione della ...):
Carlotta quando litiga col fidanzato rompe oggetti, Ernesto alza la voce quando è irritato. Un percorso mirato può aiutare a usare bene questa forma di energia.
RISORSE:
Per superare situazioni difficili, traumatiche attiviamo risorse di sopravvivenza, qualche volta diventano talenti, occorre trasformarli in risorse creative, utili al vivere meglio.
Per poter argomentare sul contributo della psicoterapia alla sofferenza umana è indispensabile un breve confronto con altre due modalità che contribuiscono a lenire la sofferenza umana:
1-l’intervento del medico 2-l’ intervento del chirurgo:
1-l’intervento del medico: le competenze del medico sono le conoscenze sviluppate lungo il corso dei secoli da uomini che hanno cercato soluzioni per guarire altri.Un esempio su tutti la scoperta della penicillina di A.Fleming portata dagli americani a produzione in serie per curare i feriti nella seconda guerra mondiale.
Il medico attraverso i sintomi ed eventuali indagini strumentali emette diagnosi a cui è legato un rimedio. Il ciclo è ad esempio: diagnosi di polmonite, prescrizione antibiotico, seguire il decorso, validare il buon esito.
Così i medici e antibiotici hanno salvato e salveranno milioni di persone.
Il tempo della relazione medico/paziente è funzionale al compito.
2-l’intervento del chirurgo:
Grazie a un paziente lavoro di mappatura del corpo umano, sezionando cadaveri, (anche quando era proibito farlo) il chirurgo ha una più che completa conoscenza del corpo umano.Dai sintomi sa riconoscere cosa li causa e come intervenire supportato da indagini strumentali e sul tavolo operatorio da tecnologie operative (ad esempio microcamere etc) taglia, asporta, mette, ricuce prepara e segue il decorso operatorio, validando il buon esito. Un esempio è l’asportazione dei calcoli alla cistifellea
Il tempo della relazione chirurgo /paziente è funzionale al compito.
Così i chirurghi, con “ferri “e tecnologie hanno salvato e salveranno milioni di persone.
La sofferenza di cui si occupa lo psicoterapeuta è legata a:
- eventi dolorosi della vita che avvengono da bambini (perdita dei genitori, dei fratelli o di figure parentali significative.) Sono Traumi veri e propri.
- convivere a lungo con persone malate.
- trascuratezza delle figure che dovrebbe prestare le necessarie cure al bambino - centrale la figura materna e il suo modo di relazionarsi al bambino che crea un modus operandi della mente che imprime tutta la esistenza.
- ignoranza o presunzione ideologica nel voler educare il bambino (senza preparazione alcuna) che diventa teatro di aspettative proprie imposte (ad esempio:imporre prove crudeli ai figli perché diventino forti) o nell’essere assenti qualitativamente nella relazione.
- cattiveria o malvagità degli adulti sotto forma di abusi fisici, abusi sessuali.
Quando detto sopra detto è ormai documentato da ampie ricerche su scala mondiale e dalla clinica di ogni terapeuta.
Un piccolo esempio osservato per strada. Una mamma visibilmente arrabbiata con un bambino di circa 6/7 anni che gli sta addosso e piagnucola. A un certo punto la mamma dice “io questo bambino lo vendo, lo vendo “il bambino si metteva davanti alla mamma urlando disperato”nooooo” noooo”. La paura provata da quel bambino e il conseguente aumento di cortisolo hanno inciso nel cervello del bambino quell’evento in un area non adattiva. Quell'evento sarà ricordato come doloroso, disturbante; un trauma appunto e potrà essere la causa di blocchi esistenziali e di malattie.
E’ la grande intuizione di Sigmund Freud espressa sinteticamente con “il bambino è il padre dell'uomo “
Ampie ricerche mostrano come il bambino dopo pochi istanti dalla nascita ha capacità innate di:
Amore
Empatia
Senso di responsabilità
Altruismo
Spesso rovinate da adulti vicino a lui.
Quello di cui il bambino ha bisogno è solamente di adulti affidabili.
Il bambino cerca di tenere buoni rapporti con gli adulti, se gli adulti sono cattivi con lui pensa di essere cattivo lui etc.
Come funziona la psicoterapia o terapia diretta alla psiche?
La condizione base è che la persona che soffre voglia farsi aiutare. Sembra banale ma non lo è.
Chi abbandona la terapia a volte lo fa per non cambiare, per non abbandonare vantaggi acquisiti dallo star male.
Lo psicoterapeuta lavora unicamente con la relazione (a volte è necessario il supporto farmacologico) allo scopo di rimuovere i blocchi perché colui che soffre possa raggiungere obiettivi sani e piacevoli di vita:
Avere buone relazioni con altri
Avere una buona relazione affettiva
Riuscire in quello che si fa (attività di lavoro e non)
Rimanere in buona forma fisica
Il ritmo della psicoterapia è di 50 minuti a settimana.
L’esito è diviso al 50% fra paziente/cliente e psicoterapeuta è co-costruito.
La mia prassi terapeutica è ispirata dall’accogliere la sofferenza, dal comprenderla emotivamente e dal identificare convinzioni auto sabotanti e dall'aiutare colui che soffre (paziente) a rimuoverle.
Il sogno è di grande aiuto.
Inoltre lavoro con le memorie traumatiche attraverso il recupero di emozioni positive con Emdr, ipnosi per la desensibilizzazione.